di MASELLI MARIA CRISTINA
È il 1437 quando per la prima volta gli sguardi di Sigismondo Pandolfo Malatesta e di Isotta degli Atti s’incrociano fugacemente. Lui, ventenne, è il turbolento e ambizioso Signore di Rimini e di Fano, lei una bambina di soli cinque anni, figlia di un piccolo nobile della zona. Isotta, dopo quel primo incontro, cresce nel mito di Sigismondo e grazie alla carica del padre ha la possibilità di rivederlo.
Dopo sette anni dal primo incontro nascerà in loro un sentimento fortissimo. Ma Sigismondo è sposato con Polissena Sforza, e Isotta è stata cresciuta per essere moglie e non amante. Questo il conflitto che renderà tortuoso il percorso di due anime complementari, lei alla perenne ricerca di conferme, lui disposto a dimostrarle i suoi sentimenti con la parola, l’arte e l’idea, ma bloccato dal proprio ruolo di spicco nel delicato equilibrio politico dell’Italia di metà Quattrocento. Forse, però, il loro amore sarà in grado di affrontare ogni ostacolo e un giorno potrà uscire alla luce del sole.
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